Tutti* sanno che la chiave per la vittoria in qualsiasi evento sportivo, è prestare attenzione agli 1%. Si tratta di una di quelle convinzioni diffuse che attualmente diamo per scontate. Quando queste persone* parlano dell’1%, molto spesso si riferiscono a minime competenze tecniche o tattiche, oppure a quell’1% di lavoro aggiuntivo che occorre per essere vincenti. Alcuni allenatori sono riusciti a identificare quell’1% e a valutarlo.
Per quelli che seguono da casa, io penso molto a come funziona la squadra, al “Segreto”, alle interazioni all’interno della squadra. Mentre tutti sanno che il funzionamento dellla squadra è molto, molto importante, molti allenatori (la maggior parte?) non dedicano veramente del tempo a questi elementi. E sicuramente non intendono togliere del tempo agli allenamenti per lavorare su questi fattori. Infatti è noto che gli allenatori detestino togliere del tempo, per qualsiasi ragione, agli allenamenti e non lo farebbero volontariamente. E quando costruiscono una squadra, preferiranno il giocatore più forte a quello un po’ meno bravo ma che si adatterebbe meglio alla squadra.
Per queste ragioni, ho trovato interessante e piacevole una recente intervista ad Anna Collier, su The Net Live. Anna è l’allenatrice della squadra femminile di beach volley dell’USC, che ha vinto gli ultimi due campionati NCAA. Nell’intervista lei parla dell’evoluzione dei metodi di allenamento che sono passati dall’interesse esclusivo della formazione tecnica, all’essere interessati come prima cosa a creare una effettiva cultura di squadra.
“Ho imparato che per me, se si verifica un problema di squadra è più importante risolvere quel problema piuttosto che colpire alta quella palla per centinaia di volte.”
Se posso interpretare la sua filosofia, penso che lei intenda la cultura di squadra come quell’1% e di conseguenza dedica parte del suo tempo con la squadra, per lavorare e sviluppare quell’aspetto.
Forse allenare non comprende solo tecnica e tattiche.
Potete ascoltare qui l’intera intervista, a partire dal minuto 37 ca. //percolate.blogtalkradio.com/offsiteplayer?hostId=51367&episodeId=10013507
*Quando leggete “chiunque” o “la gente dice”, vi chiedete mai chi è questa gente? O semplicemente prendete l’affermazione così, come vi viene data?
Molte grazie a Manuela Erbì per le traduzioni.
Originali in Inglese qui.
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