Uno dei concetti base della pallavolo e di tutti gli sport di squadra, è che più una combinazione di giocatori gioca insieme, meglio giocano insieme. E’ una affermazione abbastanza ovvia e logica che resiste nel tempo. Sapendo ciò, molti (la maggior parte) allenatori di sport di squadra, tendono a fare meno cambi possibili rispetto alla formazione di partenza, prima di tutto per creare affiatamento e poi per trarre vantaggio da questo affiatamento. Una piccola parte di allenatori estremizza questo concetto, concentrando tutto il lavoro o la maggior parte di esso, sui titolari. E’ logico che allenare i titolari è il modo migliore per creare un gruppo affiatato di titolari. Ma è davvero il modo migliore di costruire una squadra?
La mia risposta sarebbe un decisamente no! Il primo punto è che massimizzare le opportunità di allenamento per metà squadra, significa ridurre al minimo le opportunità di allenamento per l’altra metà della squadra. Ciò comporta diversi aspetti negativi per lo sviluppo della squadra.
Primo: bisogna tenere conto che possono accadere tante cose nel corso della stagione, specialmente infortuni. Se i giocatori del sestetto non titolare non hanno mai l’occasione di giocare nel sestetto titolare, non ci si può poi aspettare che questi, nel momento del bisogno, siano in grado di esprimersi ad alto livello.
Secondo: la motivazione dei giocatori che non giocano mai nel sestetto titolare, in allenamento è sempre minore. Non importa quanto l’allenatore spinga o quanto siano professionali o intrinsecamente motivati i giocatori, a un certo punto la loro motivazione sarà inferiore a quella dei titolari e questo influirà negativamente sul livello dell’allenamento.
Terzo: se l’allenatore crea deliberatamente due gruppi durante gli allenamenti, non può ragionevolmente aspettarsi di avere una squadra unita fuori dal campo e in partita. Se l’allenatore predica la mentalità di squadra, ma non la mette in pratica durante gli allenamenti, non riuscirà mai a creare una squadra.
Ogni cosa che l’allenatore fa, risponde a un compromesso. Se scelgo di dividere la squadra in titolari e riserve, posso aspettarmi che i titolari giochino meglio insieme, a discapito però di un eventuale cambio per infortunio, ostacolando inoltre la costruzione della squadra. Se durante gli allenamenti mischio ripetutamente i giocatori, i titolari impiegheranno più tempo a sviluppare un’intesa ottimale, a discapito della performance. In questo caso però gli altri saranno pronti ad esprimersi al meglio se chiamati in causa e l’unità di squadra e l’intensità degli allenamenti manterranno un livello alto.
Io sono sempre stato un allenatore che preferisce costruire una squadra.
Tradotto da Manuela Erbì
Originali in Inglese qui.
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